Una notte d'estate
. Quell'altro rimase male, guardandolo, e non osando inseguirlo. Ma infine,le ultime parole del senatore non erano state troppo sdegnose; quel vecchio
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legittimo padrone, quando egli fosse consigliato di volgersi lassù troppo spesso. Ah, spadacciòla d'Ischia! spadacciòla d'Ischia! Come voleva metterla
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acconciare, Ievando, aggiungendo, rattoppando alla meglio. Qui, poi, il signor Ascanio non aveva ragione di dolrsi troppo; lo sgombero non aveva
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in ordine la casa; non doveva tardar troppo a riordinarsi la testa. Passeggiava, il signor Ascanio, passeggiava per i suoi stanzoni, colla superba
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inconvenienti. I saloni troppo vasti son freschi d'estate, quando l'uso vuole che si vada in campagna, a leticar coi mosconi e con le vespe; ma son gelati
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intravedeva lì per lì, sarebbe stato troppo grosso. Il signor Ascanio ebbe la presenza d'animo di non lasciar cadere i suoi cinque tomi in folio; scese
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camere più del bisogno; a un altro ne mancano tre; quello ha la scala troppo povera, quell'altro troppo ricca. Sei come quel tale che andava dal calzolaio
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Il magnifico Bendinello Sauli non era amico del magnifico Gian Luca Balbi. Perchè? senza un perchè, come occorre troppo spesso nella vita. Non
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